«Calendario civile»: un giro dell’Italia democratica e repubblicana

E’ in libreria per i tipi di  Donzelli il «Calendario civile» a più voci curato da Alessandro Portelli, 22 capitoli che raccontano altrettante date fondamentali per la storia del nostro Paese.Saggi di Renata Ago, Quinto Antonelli, Angiolina Arru, Anna Bravo, Guido Crainz, Cesare Bermani, Anna Foa, Vittoria Franco, Umberto Gentiloni, Gabriella Gribaudi, Gad Lerner, Salvatore Lupo, Luigi Manconi e Federica Graziani, Claudio Natoli, Raoul Pupo, Alessandro Portelli, Vanessa Roghi, Gianpasquale Santomassimo, Benedetta Tobagi, Alessandro Triulzi, Nadia Urbinati, Adachiara Zevi.

Il progetto è esplicito dal titolo, estremamente chiaro: Calendario civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani. L’editore Donzelli ha affidato alla cura di Alessandro Portelli — storico, critico musicale e anglista — un volume, in uscita domani, che propone un’alternativa di vicende patrie al calendario di festività religiose cattoliche: 22 capitoli che indicano altrettante date storicamente fondanti della nostra Repubblica.Non sono però solo ricostruzioni, né ci si limita a riproporre documenti originali. L’impianto del Calendario civile è costruito come una vasta intelaiatura di richiami e di raccordi, proposti per offrire il panorama più ampio e soprattutto trasversale possibile del nostro passato.

Se si parla di migranti a Lampedusa, si ricostruisce anche il plumbeo capitolo dell’invasione italiana dell’Etiopia. Quando si torna alle ore del referendum sul divorzio, si affronta il tema dell’aborto e della riforma del diritto di famiglia. Nel capitolo sulla Repubblica romana del 1849 si torna alla prima, fondata nel 1798. E così via, individuando il filo laico che tiene insieme quell’Italia che conduce alla nostra difficile contemporaneità.

Qualche esempio di date: 27 gennaio, Giorno della Memoria; 24 marzo, Eccidio delle Fosse Ardeatine; 25 aprile, Liberazione dal fascismo; 23 maggio, Strage di Capaci; 21 luglio, Fatti del G8 di Genova; 3 ottobre, Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione. Ovviamente ci sono tutte le altre date canoniche (8 marzo, 1° maggio, 2 giugno, 8 settembre, 20 settembre). Tra i saggisti e gli autori (storici, giornalisti, architetti, politici, letterati) ecco per esempio Adachiara Zevi, Benedetta Tobagi, Luigi Manconi e Federica Graziani, Claudio Natoli, Anna Foa, Gad Lerner, accanto a una giusta selezione di storici e divulgatori delle nuove generazioni, come dovrebbe accadere più spesso anche in altre occasioni.

Scrive nell’introduzione Alessandro Portelli: «Questo libro, venuto a compimento in un momento di aspra divisione della nostra vita democratica, è un luogo di unità nell’adesione condivisa e convinta alle regole che ci permettono di vivere insieme, ma è anche un luogo di interrogazioni e di differenze».

L’Italia laica e civile del nostro tempo, sembra volerci dire il curatore indicando la varietà dei materiali e delle fonti, affonda le sue radici nel pensiero di Aldo Moro, negli scritti di Pier Paolo Pasolini o nel teatro di Dario Fo, ma anche nella produzione musicale di Giovanna Marini o Sergio Endrigo e Ivan Della Mea.

È un volume da scorrere — per riprendere il paragone con le ricorrenze cattoliche — come un breviario laico da cui estrarre la forza per affrontare quella «aspra divisione della nostra vita democratica», per dirla con Portelli, troppo spesso capace di toglierci la speranza e di riempire d’ombre la prospettiva del futuro che progettiamo, e speriamo, per i nostri figli.

Articolo di Paolo Conti (Corriere della Sera)

Nella foto in alto: 1945, la liberazione a Milano

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